Sabato scorso siamo stati a vedere Romeo e Giulietta al Globe Theatre, con regia di Gigi Proietti.
Lo spettacolo è stato veramente bello: non solo coinvolgente (difficile che Romeo e Giulietta possa non esserlo) ma anche ben orchestrato, con tocchi di modernità che non ne hanno stravolto l’essenza, e anzi l’hanno arricchito.
Gli attori erano tutti di alto livello, ma una nota particolare va a Mercuzio, davvero bravo.
Rispetto alla messa in scena, non mi è piaciuta la scelta di utilizzare un’amplificazione con i vari microfoni: è una cosa che a teatro non mi piace mai (ricordo sempre De Gregori che canta: “Per questa voce che dovrebbe arrivare/fino all’ultima fila”) ma in teatri più grandi capisco la necessità, però il Globe è piccolo, e secondo me se ne poteva fare a meno.
Già, il Globe. Il teatro è bello, crea un’atmosfera diversa da quella di qualsiasi altro teatro. Mi ha colpito particolarmente l’odore del legno, vivo e presente, quasi inebriante.
E dopo un po’, anche in una calda sera estiva come quella di ieri, la temperatura scende un po’ e arriva un filo d’aria, nonostante la struttura non sia stata pensata affatto per essere fresca (del resto l’Inghilterra elisabettiana non aveva certo particolari necessità di refrigerio).
Ma i posti a sedere erano veramente un supplizio. Abbiamo preso i biglietti all’ultimo e quindi sapevamo che non avremmo avuto una visuale buona (terzo livello, laterale) ma questo si sarebbe tollerato senza problemi, tanto era bello lo spettacolo.
Il problema è che le sedute sono davvero fatte male: sedili più piccoli di qualsiasi deretano medio, con conseguente gamba che sporge in avanti e, chicca per la prima fila, pavimento più in basso, o meglio, sedili più in alto, per cercare di alzare la veduta sopra la balaustra, e senza un minimo appoggio per i piedi, che restavano quindi a penzoloni.
Morale: l’ho visto quasi tutto in piedi, tanto valeva prendere un posto nel parterre per quanto siamo stati scomodi.
Al termine dello spettacolo abbiamo provato altri posti al terzo anello, ed erano tutti piuttosto scomodi, non so se negli altri livelli la questione migliora.
Però mi domando: perché qualcuno si può impegnare a rendere qualcosa così scomoda? Non era una mia impressione, metà del terzo livello si agitava sulle sedie o stava in piedi.
Conserverò un bellissimo ricordo di questo spettacolo, ma non so se tornerò in quel teatro.